Stella33

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L’ufficio nella storia: Milano del 2024 come Roma del 44 a.C.

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Dalla Roma antica alla Milano contemporanea, un aspetto del lavoro rimasto intatto nel tempo è la centralità del ruolo delle relazioni per il business come lo conosciamo oggi. E come lo conoscevano ai tempi di Cicerone. Stella33 vi porta alla scoperta di come questo elemento si sia di fatto conservato come cruciale nel mondo del business: parte anche da qui l’evoluzione dell’ufficio di cui Stella si fa portavoce.

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Origini dell'ufficio nell'antica Roma

Nel mondo occidentale l’ufficio rappresenta uno dei luoghi in cui si passa la maggior parte del tempo durante il giorno, ma pensare al suo ruolo e alla sua evoluzione nella storia non sorge spontaneo. Eppure, tornando indietro nel tempo e studiando l’ufficio come istituzione, ci si accorge che, a distanza di secoli, la concezione dell’ufficio come luogo in cui si svolge l’organizzazione della vita privata e di quella pubblica, non è cambiata

Infatti, l’etimologia del termine ufficio deriva dal latino officium, che letteralmente significa “lavoro”, “dovere” o anche “carica”. Una fonte autorevole in merito all’interpretazione attribuita a tale termine è Cicerone che, durante gli ultimi mesi della sua vita — nel 44 a.C. —, redasse il trattato intitolato proprio “De Officiis” (“Sui doveri”). L’opera, tra i contributi più importanti al mondo della filosofia e dell’etica, è strutturata in tre libri e si basa su insegnamenti filosofici greci, con particolare riferimenti a Stoici, Epicurei e Peripatetici. Nel “De Officiis”, si esplora il tema etico dei doveri e vengono forniti consigli pratici su come agire correttamente in diverse situazioni sociali, politiche ed etiche. L’obiettivo di Cicerone, nella redazione dell’opera, era cercare di stabilire un sistema etico che armonizzasse i doveri morali con la realtà politica e sociale del tempo in cui viveva, usando esempi tratti dalla storia e dalla sua esperienza personale per illustrarne i principi etici e  per fornire una guida pratica su come un cittadino avrebbe dovuto comportarsi per condurre una vita virtuosa.

Cicerone svolgeva la professione di avvocato — oltre che essere attivo politicamente — e, in quanto membro di una famiglia aristocratica, aveva anche il ruolo di patronus, ovvero la figura sotto la cui protezione e competenza giuridica stavano i cosiddetti clientes, cittadini di classe inferiore che beneficiavano di protezione a livello sociale e politico. Questi due ruoli di Cicerone — avvocato e patronus — rappresentavano un impegno morale, interpretato dallo stesso e dall’antica Roma proprio come un dovere etico.

La giornata di Cicerone: meeting e relazioni di business

La giornata di Cicerone, e di chi era nella sua stessa posizione sociale, iniziava con il rituale della cosiddetta salutatio matutina, il momento in cui il patronus apriva letteralmente le porte della sua casa per accogliere nell’atrio di casa i clientes e riceverli poi uno a uno in una stanza apposita, spesso denominata tablinum (stanza di rappresentanza) e che, in molte case, si apriva verso l’esterno, con una splendida vista sul peristilio, un giardino circondato da un portico e abbellito da statue, affreschi e fontane.

Secondo la norma, il turno per entrare a colloquio col patronus veniva stabilito in base all’importanza sociale del cliens. Dopo la vera e propria salutatio — il saluto al padrone di casa — i clienti entravano a colloquio con lui per sottoporgli le proprie richieste e per chiedergli consigli di diverso genere, per esempio su come iniziare e condurre una causa o su come stipulare un contratto. Il patronus spiegava, consigliava e, se lo riteneva opportuno, assumeva personalmente la difesa e protezione del suo cliente. La costruzione di una relazione di questo tipo, base dell’istituzione romana del patronato, era in realtà finalizzata anche ad accrescere la popolarità del patronus che normalmente svolgeva anche attività forense e politica e necessitava quindi di elettori alle votazioni e sostenitori nelle lotte politiche, così come nelle arringhe forensi.

La giornata di Cicerone continuava suddivisa tra foro e senato, ed eventualmente redazione di documenti legali: durante tutto il giorno, però, la formazione di relazioni di patronato (e non solo) non si fermava mai. Il suo ufficio, e in generale quello dei patrizi nella Roma antica, poteva essere la stanza di rappresentanza o l’atrio di casa ma anche il percorso che portava dalla propria domus al foro o al senato, durante il quale continuava effettivamente a ricevere i clientes. Intorno a Cicerone si era creato un vero ecosistema di relazioni che oggi chiameremmo “di business”, perché su di esse si basava gran parte del suo successo nelle attività politiche e forensi, ma anche la sua intera giornata lavorativa e il corretto funzionamento dei rapporti tra classi che, nella Roma antica, rappresentava un pilastro cardine della vita politica e sociale dell’urbe.

Lavoro e business relations in epoche successive

Il lavoro a Roma, quindi, era una questione di relazioni o, come diremmo oggi, di networking e di creazione di una community di business. L’esempio dell’ufficio domestico di Cicerone traghetta questa riflessione attraverso i secoli, passando per gli uffici di rappresentanza nei palazzi dove i potenti signori rinascimentali, come Cosimo de’ Medici, e più avanti i monarchi,  come Francesco Giuseppe nel palazzo viennese di Hofburg, ricevevano emissari, ambasciatori e altri nobili.

I concetti di relazioni e community come catalizzatori di lavoro e business, in definitiva, sono più antichi di quanto ci aspetteremmo e sono aspetti che si sono mantenuti vivi nei millenni, assumendo via via nuove declinazioni. Valorizzarne l’impatto e il ruolo è l’obiettivo che Stella si pone nel progettare i nuovi workspace di oggi e di domani, cercando l’equilibrio ideale tra le varie dimensioni della giornata lavorativa e del business in generale. 

Meravili-House of Business: relazioni e community di business secondo Stella

Nei workspace firmati Stella, infatti, ogni momento e attività della giornata lavorativa hanno il loro posto: la produttività individuale, il lavoro in team, i meeting, la concentrazione creativa, le attività sociali e di consolidamento della community trovano uno spazio, e quindi un tempo, all’interno del luogo di lavoro.

È proprio questo il pensiero dietro alla realizzazione della zona Garden e Clubhouse della nuova location milanese curata da Stella, Meravili-House of Business. L’atmosfera offerta dal palazzo, sito in via Meravigli, evoca richiami classici — oltre che rinascimentali e medievali —, viene esaltata dagli interventi architettonici e si fonde con gli innesti moderni e contemporanei di tecnologia e arredamento. La location ospita un workspace efficiente e raffinato, elegante e per molti aspetti inedito nel capoluogo lombardo, completo di ogni servizio di business, dalle sale meeting a uffici serviti, insieme a un raffinato bar, zona catering e spazio eventi. La zona Garden e Clubhouse offre lo spazio ideale per concentrare le attività di consolidamento di relazioni e community in un ambiente curato nei minimi dettagli. Così le relazioni di business, che hanno attraversato i secoli e dalle sale delle case padronali romane sono arrivate fino agli uffici contemporanei, trovano nelle clubhouse, elemento sempre centrale nelle location di Stella, il luogo ideale per proliferare e svolgere il loro ruolo di attivatori di business, come lo conosciamo oggi e come, evidentemente, lo conoscevano duemila anni fa.

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